Progetto scoliosi
FINALITA’ DEL PROGETTO SCOLIOSI
Fisioterapista: D’Arsiè Stefano
La scoliosi viene oggi definita come una sindrome coinvolgente diverse funzioni del nostro organismo, da quello neuro-motorio, qui approfondito, a quello psicologico.
Viene definita come “deformità permanente ed irriducibile del rachide sul piano frontale ed assiale” causata frequentemente da un errato allineamento muscolare.
Il progetto ha lo scopo di migliorare la postura del ragazzo in crescita, attraverso specifici esercizi e la presa di coscienza della corretta posizione del proprio corpo nello spazio.
LA POSTURA CORRETTA
La stazione eretta è caratterizzata dall’allineamento in senso verticale e dall’appoggio dei due piedi sul terreno. Si presenta come postura del tutto artificiale, assai raramente utilizzata nella vita quotidiana, ma tuttavia utile come posizione di riferimento, dalla quale far discendere posture più naturali.
Nella postura standard, la colonna presenta delle curve nella norma e le ossa degli arti inferiori hanno un allineamento ideale per il sostegno del peso, comportando una minima quantità di tensione e contrattura e conducendo alla massima efficienza del corpo. Il torace e la regione dorsale si trovano in una posizione che favorisce la funzione ottimale degli organi della respirazione. La testa è eretta in posizione equilibrata, in modo che sia permessa la minima tensione dei muscoli del collo.
Le curve normali della colonna consistono in una:
1. lordosi cervicale: curva convessa anteriormente a livello cervicale di circa 35°
2. cifosi dorsale: curva convessa posteriormente nella regione superiore del dorso di circa 36°
3. lordosi lombare: curva convessa anteriormente nella parte inferiore della schiena di circa 50°
Una postura dritta del corpo è il frutto di un corretto andamento delle tre curve fisiologiche suddette e della giusta curvatura della pianta dei piedi.
La postura presenta caratteri oggettivi, tra cui le condizioni ambientali, e caratteri soggettivi da individuare caso per caso: infatti posture che possono apparire oggettivamente scorrette possono corrispondere ad un equilibrio soggettivo risultante da molteplici fattori da identificare per intervenire adeguatamente.
Riassumendo:
Quando uno o più di questi tre target non vengono raggiunti la postura può definirsi patologica e comportare rispettivamente:
1. una diminuzione dell’efficacia del compito motorio
2. un aumento del dispendio energetico
3. dolore, tensione, disagio, ecc.
LA SCOLIOSI
Come già accennato, per scoliosi s’intende una deformità permanente ed irriducibile del rachide sul piano frontale ed assiale; l’atteggiamento scoliotico ,invece, presenta un’asimmetria riducibile del rachide sul piano frontale.
E’ detta primaria la curva meno riducibile, di entità angolare più ampia e che presenta la maggiore rotazione dei corpi vertebrali, mentre per curva di compenso intendiamo quella curva che presenta un’angolazione e una rotazione minore e maggiore riducibilità.
Il 70-80% delle scoliosi ha eziologia ignota. Ne riportiamo di seguito i dati:
1. il sesso femminile è colpito nel rapporto di circa 7:1
2. in età adulta, da 2 a 4 persone per mille presentano una curva superiore ai 25° Cobb
Nell’adolescenza l’incidenza è la seguente:
1. per curve tra i 5° e gli 11° è del 7-8%
2. per curve tra gli 11° e i 20° è del 2-3%
3. per curve tra i 20° e i 30° è dello 0,3-0,5%
4. per curve inferiori al 30° è dello 0,2-0,3%
Secondo la “Scoliosis Research Society” le scoliosi si classificano in:
SCOLIOSI NON STRUTTURATE |
SCOLIOSI STRUTTURATE |
Posturali |
Idiopatiche |
Isteriche |
Neuromuscolare |
Da irritazione radicolare (ernia; tumori) |
Congenite |
Infiammatorie (appendicite) |
Neurofibromatosi |
Correlate a dismetria |
Artrite reumatoide |
Correlate a contrattura del cingolo pelvico |
Malattie mesenchimali |
Traumi |
|
Contratture extraspinali |
|
Osteocondrodisplasie |
|
Infezioni ossee |
|
Disordini metabolici |
FINALITA’ DEL PROGETTO SCOLIOSI
Fisioterapista: D’Arsiè Stefano
La scoliosi viene oggi definita come una sindrome coinvolgente diverse funzioni del nostro organismo, da quello neuro-motorio, qui approfondito, a quello psicologico.
Viene definita come “deformità permanente ed irriducibile del rachide sul piano frontale ed assiale” causata frequentemente da un errato allineamento muscolare.
Il progetto ha lo scopo di migliorare la postura del ragazzo in crescita, attraverso specifici esercizi e la presa di coscienza della corretta posizione del proprio corpo nello spazio.
LA POSTURA CORRETTA
La stazione eretta è caratterizzata dall’allineamento in senso verticale e dall’appoggio dei due piedi sul terreno. Si presenta come postura del tutto artificiale, assai raramente utilizzata nella vita quotidiana, ma tuttavia utile come posizione di riferimento, dalla quale far discendere posture più naturali.
Nella postura standard, la colonna presenta delle curve nella norma e le ossa degli arti inferiori hanno un allineamento ideale per il sostegno del peso, comportando una minima quantità di tensione e contrattura e conducendo alla massima efficienza del corpo. Il torace e la regione dorsale si trovano in una posizione che favorisce la funzione ottimale degli organi della respirazione. La testa è eretta in posizione equilibrata, in modo che sia permessa la minima tensione dei muscoli del collo.
Le curve normali della colonna consistono in una:
1. lordosi cervicale: curva convessa anteriormente a livello cervicale di circa 35°
2. cifosi dorsale: curva convessa posteriormente nella regione superiore del dorso di circa 36°
3. lordosi lombare: curva convessa anteriormente nella parte inferiore della schiena di circa 50°
Una postura dritta del corpo è il frutto di un corretto andamento delle tre curve fisiologiche suddette e della giusta curvatura della pianta dei piedi.
La postura presenta caratteri oggettivi, tra cui le condizioni ambientali, e caratteri soggettivi da individuare caso per caso: infatti posture che possono apparire oggettivamente scorrette possono corrispondere ad un equilibrio soggettivo risultante da molteplici fattori da identificare per intervenire adeguatamente.
Riassumendo:
Quando uno o più di questi tre target non vengono raggiunti la postura può definirsi patologica e comportare rispettivamente:
1. una diminuzione dell’efficacia del compito motorio
2. un aumento del dispendio energetico
3. dolore, tensione, disagio, ecc.
LA SCOLIOSI
Come già accennato, per scoliosi s’intende una deformità permanente ed irriducibile del rachide sul piano frontale ed assiale; l’atteggiamento scoliotico ,invece, presenta un’asimmetria riducibile del rachide sul piano frontale.
E’ detta primaria la curva meno riducibile, di entità angolare più ampia e che presenta la maggiore rotazione dei corpi vertebrali, mentre per curva di compenso intendiamo quella curva che presenta un’angolazione e una rotazione minore e maggiore riducibilità.
Il 70-80% delle scoliosi ha eziologia ignota. Ne riportiamo di seguito i dati:
1. il sesso femminile è colpito nel rapporto di circa 7:1
2. in età adulta, da 2 a 4 persone per mille presentano una curva superiore ai 25° Cobb
Nell’adolescenza l’incidenza è la seguente:
1. per curve tra i 5° e gli 11° è del 7-8%
2. per curve tra gli 11° e i 20° è del 2-3%
3. per curve tra i 20° e i 30° è dello 0,3-0,5%
4. per curve inferiori al 30° è dello 0,2-0,3%
Secondo la “Scoliosis Research Society” le scoliosi si classificano in:
SCOLIOSI NON STRUTTURATE |
SCOLIOSI STRUTTURATE |
Posturali |
Idiopatiche |
Isteriche |
Neuromuscolare |
Da irritazione radicolare (ernia; tumori) |
Congenite |
Infiammatorie (appendicite) |
Neurofibromatosi |
Correlate a dismetria |
Artrite reumatoide |
Correlate a contrattura del cingolo pelvico |
Malattie mesenchimali |
Traumi |
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Contratture extraspinali |
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Osteocondrodisplasie |
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Infezioni ossee |
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Disordini metabolici |